Evento realizzato da Fondazione Oelle Mediterraneo Antico in collaborazione con la Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington, D.C.
In collaborazione con la Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington, D.C., Fondazione OELLE Mediterraneo Antico presenta dal 9 luglio, nel suo Phil Stern Pavilion a Le Ciminiere di Catania, la mostra fotografica 1943. Volti e luoghi della Sicilia liberata. Fotografie di Nick Parrino a cura di Ezio Costanzo. L’esposizione, in partnership con la Città Metropolitana di Catania-Museo Storico Sbarco in Sicilia 1943, racchiude 80 immagini di Nick Parrino, fotografo italo-americano al seguito dell’esercito USA durante la seconda guerra mondiale, che nel settembre del 1943 immortalò alcuni momenti della vita quotidiana della gente di Sicilia dopo l’armistizio del 3 settembre.
La mostra
Nelle foto di Parrino, arruolato nell’OWI, l’Office of War Information, ovvero l’ente governativo per le campagne di informazione e propaganda, c’è la Sicilia liberata dei giorni successivi dell’Operazione Husky e i volti sorridenti della popolazione che riprende a vivere ricostruendo la propria esistenza. Negli scatti emerge l’intento del fotografo dell’OWI di ritrarre, a volte in maniera idilliaca, la ripresa della vita sociale ed economica sia nelle grandi città, come Palermo, Catania, Agrigento, Messina, Siracusa, sia nei piccoli paesi di provincia e nelle campagne. La gente è attenta a rimette assieme i cocci della propria esistenza e, in questa Sicilia rurale e popolare, tutti danno una mano a tutti, sostenuti dagli stessi soldati USA. Ed ecco i contadini sull’Etna, i pescatori, gli operai che lavorano la pietra per ricostruire le strade, i momenti di relax e di animazione culturale organizzate dall’Amgot, i maestri artigiani, i luoghi di storia e di arte che da sempre hanno incantato il mondo. Le immagini di Nick Parrino non mostrano le battaglie, ma lo stato d’animo sereno di tanti siciliani che, ancora una volta nel corso della loro secolare storia, hanno saputo superare con spirito di sacrificio la sconfitta di una guerra, vissuta come sempre come una fatale calamità.
«Nella mostra sono esposte solo una parte delle foto scattate da Parrino in Sicilia durante la guerra, conservate nella Library of Congress di Washington. Sono immagini in cui l’istante congela la storia restituendoci il grande valore della fotografia documentaristica, che diventa testimonianza della cultura sociale ed economica di un luogo e del suo popolo», afferma Ezio Costanzo, curatore della mostra.
Nick Parrino
Del fotografo Nick Parrino si conosce poco. Il suo cognome rivela l’origine italiana, ma sono tutt’ora ignoti la data e il luogo di nascita. Pare sia vissuto a Cleveland, nell’Ohio, dove è deceduto nel 1979. Prima della guerra ha lavorato come fotografo per il quotidiano Cleveland Plain. Per l’OWI Parrino ha fotografato in diversi fronti di guerra, tra cui il nord Africa, il Medio Oriente e l’Italia. Ha lavorato come fotogiornalista per la Wide World Photos e, nel dopoguerra, è stato photo editor della rivista Newsweek. È stato anche direttore della biblioteca di fotografia della Cities Service Co. (divenuta poi CITGO) dove ha lavorato fino al 1967.